Ti è mai capitato di fare o sentir fare un confronto tra pane e polenta per stabilire se è meglio una cosa o l’altra?
Sono sicuro che ti è capitato molte volte di assistere ad una conversazione in cui si mettevano a confronto prodotti o servizi tipo:
- il computer fisso e quello portatile,
- le macchine fotografiche e i cellulari,
- i libri di carta e gli ebook,
- gli elettrostimolatori e l’attività fisica,
- gli alberghi e i bed & breakfast,
- un vino generico in Brik monogusto e un Gewurztraminer,
- ecc.
Moltissimi imprenditori e consumatori, infatti, cadono nella trappola di confrontare prodotti non confrontabili.
Sì, hai letto bene, ho usato la parola trappola. Infatti, per essere chiaro fin dall’inizio, a mio parere i prodotti ed i servizi che ho elencato non sono confrontabili.
L’ho definita trappola anche perché:
- esiste da sempre
- è ben congegnata e
- si basa sull’ignoranza dei consumatori.
A scanso di equivoci voglio subito dirti che non voglio parlarti di complotti internazionali orditi da sette segrete che con la tecnica del pendolino magico ci hanno indottrinati ad acquistare un prodotto al posto di un altro. Molto più banalmente ti voglio far osservare che l’abilità di alcuni produttori e il loro successo economico è dipeso proprio dalla capacità di rendere alternativi prodotti che non lo sarebbero stati se noi acquirenti fossimo stati degli esperti del settore.
La trappola è ben congegnata in quanto i grandi produttori fanno campagne massicce di marketing con il solo scopo di farci entrare nella testa un messaggio del tipo: “beh, in fondo, se posso risparmiare comprando la versione più economica di quel prodotto, sono bravo, faccio un affare“. A forza di allenarci a fare i “bravi” non siamo più in grado di trovare in un supermercato una fragola che sappia da fragola e una mela che sappia da mela. A questo punto conviene fare santi i fruttivendoli che riescono ancora a compiere il miracolo di far sentire il gusto dei cibi che vendono.
La trappola in cui siamo portati a cadere funziona così:
quanto più noi consumatori siamo ignoranti, tanto più, quando dobbiamo scegliere tra due prodotti generici, scegliamo quello che ha il prezzo più basso.
La contromisura per non cadere nella trappola, a questo punto, è molto semplice: quando noi consumatori diventiamo degli esperti di un determinato settore diventiamo anche più esigenti. Se siamo più esigenti, chiediamo al nostro fornitore una qualità superiore e non siamo disposti a farci appioppare un prodotto generico anche se più economico. Abbiamo le idee chiare in merito a cosa vogliamo che quel prodotto faccia, siamo disposti a spendere di più e se il nostro fornitore ci propone qualcosa che non è all’altezza gli rispondiamo semplicemente: “costerà anche poco ma no grazie, te lo puoi tenere“. In alcuni casi, per non scendere a compromessi, siamo disposti a rimandare l’acquisto fino a che non siamo in grado di risparmiare la somma necessaria per comprare l’unico prodotto che vale la pena di essere comprato.
Sarà pur vero, infatti, che il mio cellulare fa delle foto fichissime (per la cronaca un iPhone di cui sono molto soddisfatto), ma personalmente non ho ancora visto un fotografo professionista usare un cellulare per fare un servizio fotografico professionale. Anzi, se ci pensi, con i soldi che ti servirebbero per comprare una macchina fotografica svedese Hasselblad, solo per fare un nome, che costa 30.000 euro per il solo corpo macchina, ne compreresti un bel po’ di cellulari di alta gamma che fanno foto fichissime. In realtà, da inesperto di fotografia quale sono, non ho idea di cosa facciano quelle super-macchine fotografiche ma immagino che se chiedessi a un fotografo cosa ne pensa mi direbbe più o meno così: “Carpi bella, Capri più bella!“.
E ancora, cosa ne dici se ti offrono da un lato una pizza margherita fatta con ingredienti presi nel primo ipermercato sotto casa e dall’altro una pizza il cui impasto è fatto con farina e lieviti di prima scelta, pomodorini S.Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino D.O.P., mozzarella di bufala campana D.O.P., cotta con legna seccata al sole del primo mattino del mese di luglio nei colli fiorentini? Io penso che probabilmente abbiano gusti diversi, una poesia diversa e… costi diversi.
Andreste ad operarvi da un medico solo perché è più economico di un altro? Io personalmente no!
Ma a questo punto mi sembra giusto rispondere alla domanda iniziale: è più buono il pane o la polenta?
La mia personalissima risposta è: “dipende! Con la mortadella preferisco il pane e con lo stracotto di musso la polenta. Alla prima ci abbino una bollicina italiana, alla seconda un Amarone della Valpolicella”.
Buon appetito!