Il mondo cambia sempre più velocemente e le start up sono il simbolo del cambiamento.
Le tecnologie ci impongono di stare al passo con i tempi. Se le aziende non si rinnovano tecnologicamente nell’arco di pochi anni diventano obsolete. Quelle che lavorano in settori poco innovativi a livello tecnologico normalmente sono comunque costrette a investire in macchinari che consentano la riduzione dei costi di produzione. Per fare un esempio su tutti è impossibile non osservare quanto i software, negli ultimi anni, abbiano ridotto i tempi di esecuzione di una miriade di processi aziendali.
L’economia è sempre più globale: la concorrenza alle imprese italiane da parte di aziende localizzate in paesi con economia in via di sviluppo, in grado di offrire prodotti economici, è un film già visto più volte. Alcuni anni fa erano paesi come Romania, Slovenia, Croazia, Albania, Cina, ecc.
Dopo anni di crescita costante del PIL (prodotto interno lordo) abbiamo assistito ad un aumento degli stipendi medi della popolazione di quei paesi. Il risultato è stato che anche loro sono diventati costosi ed hanno iniziato a subire la competizione di paesi più poveri come Vietnam, Cambogia, ecc.
Immagino che tra qualche anno assisteremo anche alla crescita economica in questi paesi e probabilmente li vedremo subire la concorrenza dei paesi africani.
Per quanto riguarda i prodotti e i servizi che non subiscono la concorrenza dei prodotti stranieri vediamo, comunque, una sempre più agguerrita concorrenza interna.
Il mercato in cui operiamo richiede un grande sforzo di adattamento. Per adattarci ad un mercato in continuo cambiamento dobbiamo essere preparati e per essere preparati dobbiamo
- studiare (modelli economici, casi aziendali, diritto, controllo di gestione, marketing, engineering, ecc.) e
- inserire all’interno delle nostre aziende persone (dipendenti, collaboratori, consulenti, amministratori, soci) con elevate competenze.
In altre parole dobbiamo continuamente cercare le migliori “materie prime” per definire un buon piano strategico: conoscenza e persone.
Cosa fanno le aziende in fase di start up?
Prima ancora di ricercare capitali, macchinari e capannoni, formalizzano un business plan (per capirne di più potete leggere l’articolo “cosa è il business plan e a cosa serve“) e cercano di rispondere prima di tutto ad alcuni quesiti quali, solo per fare alcuni esempi:
- A quale segmento di mercato ci rivolgiamo?
- Quale sarà il prodotto/servizio che maggiormente venderemo?
- Quale sarà il prodotto/servizio che maggiormente ci identificherà?
- Quali sono i prodotti/servizi che il target a cui ci rivogliamo richiede?
- Quali sono i servizi che siamo in grado di offrire direttamente? E quali tramite partner?
- C’è la possibilità di sviluppare alleanze?
- Qual è la migliore ubicazione della nostra azienda?
Il piano strategico della nostra start up passa quindi da:
- Analisi della concorrenza;
- Elaborazione di una strategia;
- Definizione dei prodotti/servizi che si andremo a vendere;
- Analisi delle risorse economiche necessarie;
- Analisi delle competenze necessarie;
- Analisi delle tecnologie necessarie;
- Analisi delle figure professionali (dipendenti, collaboratori, consulenti, amministratori, soci) necessarie;
- Definizione delle procedure interne;
- Elaborazione del business plan.
È fondamentale approcciarsi al cambiamento con metodo e con tanto studio. A volte può essere utile chiedere l’aiuto di un consulente specializzato, altre è sufficiente trovare in noi la costanza e il coraggio di cambiare.
Proviamo, almeno una volta all’anno, a ripensare la nostra azienda come se fosse una start up e mettiamoci al lavoro per migliorare. I risultati arriveranno!